Fattoria di Luogomano
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Prima
di divenire un importante e duraturo possedimento dei Guicciardini, l’abitato
di Luogomano subì l’influenza prima dei conti Alberti e poi dei conti Bardi,
che impiantarono il primo complesso agricolo. A Luogomano, che può essere
considerato la porta di accesso della Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo, la
villa padronale della fattoria, così come la casa del fattore e del guardia, si
affacciavano sulla piazzetta del borgo, nei pressi della chiesetta e del
cimitero. Alla fattoria, tra le più produttive agli inizi del ‘900, facevano
capo dieci poderi, tutti dediti ad attività silvo-pastorali, come l’allevamento
di ovini e la castanicoltura. Vista l’abbondanza di legname reperibile nei
terreni boschivi di sua proprietà, la fattoria possedeva anche tre cannicciaie
(le cui costruzioni in rovina sono ancora visibili sotto la via
Luogomano-Luicciana) e alcune fornaci, di cui è rimasto visibile solo un arco
di mattoni sommerso dal sottobosco. Dalla fattoria di Luogomano dipendevano
anche la cascina de Le Barbe e la cascina di Spedaletto: questi edifici si
differenziavano dai poderi per una maggiore propensione all’allevamento
piuttosto che all’agricoltura, ed è per questo che anche la loro posizione è
spesso ad altitudini elevate, per favorire l’alpeggio. Un’ultima attività legata
alla fattoria di Luogomano era quella del Mulino della Sega, necessario alla
macinazione dei quintali e quintali di castagne prodotti dall’attività di
fattoria. Il complesso della fattoria venne completamente distrutto durante il
passaggio del fronte nel 1944; nel dopoguerra solo alcuni edifici sono stati
ricostruiti o restaurati e risultano oggi di proprietà privata, visitabili solo
esternamente.