Geotermico
L'energia geotermica è quella
conservata sotto forma di calore sotto la superficie terrestre. Un potenziale
illimitato in termini umani; un'energia paragonabile a quella del sole. Il
calore geotermico e l'acqua riscaldata dalla Terra sono state utilizzate da
migliaia di anni. I romani, solo per fare un esempio, usavano sorgenti naturali
d'acqua calda per scopo termale, per cucinare e per l'acqua calda. Oggi l'acqua
geotermica è usata in applicazioni come il teleriscaldamento di interi
quartieri o in sistemi che procurano vapore o acqua calda ad abitazioni
multiple. Trova applicazione industriali, anche in serre o allevamenti ittici
ad esempio. Da oltre 100 anni – e la Toscana in questo campo è stata pioniera –
la geotermia è stata utilizzata anche per la produzione di energia elettrica
con lo sfruttamento del vapore sotterraneo per l'azionamento di turbine.
Ma oltre a questo tipo di
geotermia – dovuta a caratteristiche geologiche e vulcanologiche particolari di
certi territori – ce n'è anche un'altra, la cosiddetta geotermia “a bassa
entalpia”, ovvero quel sistema che sfrutta il sottosuolo per uno scambio di
calore. Una sorta di serbatoio dal quale estrarre calore naturale in inverno e
al quale può essere riceduto d'estate, per raffrescare la casa. Un tipo di
sistema applicabile in ogni zona e non soltanto nelle zone “geotermicamente
attive”.
Per funzionare, un sistema di
questo tipo ha bisogno di una pompa di calore e di terminali radianti a bassa
temperatura (pannelli radianti o ventilconvettori). La bassa entalpia è
un'opzione da tenere in considerazione per abitazioni in caso di grosse
ristrutturazioni o nuove costruzioni. Naturalmente la pompa di calore, per
funzionare, ha bisogno di energia. I costi di gestione sono comunque contenuti.
Un abbinamento ecologico ancora migliore, tuttavia, potrebbe essere ad esempio
quello con il fotovoltaico.